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Finanza congiunturale e congiuntura economica: definizione e significato

Finanza congiunturale: che cos'è e come funziona
Definizione di finanza congiunturale

Che cos'è la finanza congiunturale e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per finanza congiunturale s'intende generalmente una branca della finanza pubblica finalizzata ad impiegare gli strumenti economici e finanziari in possesso dello Stato (come ad esempio la spesa pubblica oppure il prelievo fiscale) per implementare una politica anticiclica, destinata a consentire la ripresa dell'economia dopo un periodo di crisi o depressione economica.


La finanza congiunturale si riferisce quindi all'analisi e alla valutazione degli aspetti finanziari e economici di un determinato periodo o fase congiunturale dell'economia. Questo tipo di analisi si concentra sullo studio delle fluttuazioni economiche a breve termine, come le oscillazioni dei cicli economici, gli andamenti dei mercati finanziari e le condizioni economiche generali.

Qual è lo scopo della finanza congiunturale

La finanza congiunturale mira a comprendere e prevedere le dinamiche e le tendenze economiche per prendere decisioni informate sugli investimenti, sulle politiche monetarie, sulle strategie aziendali e su altre decisioni finanziarie. Gli indicatori congiunturali, come il PIL, l'occupazione, l'inflazione e le vendite al dettaglio, sono utilizzati per monitorare e valutare le condizioni economiche e finanziarie attuali.

L'obiettivo della finanza congiunturale è quello di fornire una prospettiva sulle condizioni economiche in un dato momento, in modo da supportare le decisioni finanziarie e di investimento. Questo campo di studio si basa sull'analisi di dati economici e finanziari, l'applicazione di modelli econometrici e la comprensione delle relazioni causa-effetto tra vari fattori economici.

In sintesi, la finanza congiunturale si occupa dell'analisi delle condizioni economiche e finanziarie a breve termine per guidare le decisioni finanziarie e di investimento. Fornisce una visione dinamica dell'economia e dei mercati finanziari, consentendo ai decisori di adattare le loro strategie in base alle condizioni attuali dell'economia.

Come nasce la finanza congiunturale

Questa branca della finanza pubblica nasce dopo la grande depressione del 1929, come strumento di intervento contro la disoccupazione ed il moltiplicarsi dei fallimenti bancari e d'impresa. L'idea alla base della pratica consisteva nel superare il tradizionale dogma dell'economia classica, che prevedeva la neutralità della politica rispetto al mercato. La finanza congiunturale ha perciò le proprie radici nelle teorie economiche e finanziarie sviluppate nel corso del tempo. È stata influenzata da diversi pensatori e studiosi che hanno contribuito a comprendere e analizzare le dinamiche economiche a breve termine.

Una delle prime teorie che ha gettato le basi per la finanza congiunturale è stata la teoria dei cicli economici, sviluppata nel XIX secolo da economisti come Clement Juglar, Joseph Schumpeter e Wesley Mitchell. Questi economisti hanno studiato le fluttuazioni economiche periodiche che si verificano nell'economia e hanno cercato di identificare le cause e le conseguenze di tali cicli.

Negli anni successivi, altri economisti hanno contribuito al campo della finanza congiunturale. Ad esempio, John Maynard Keynes ha sviluppato la teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, che ha fornito un quadro per comprendere le fluttuazioni economiche e le politiche economiche di stimolo durante le fasi di recessione.

Negli ultimi decenni, l'avvento della tecnologia e l'accesso a grandi quantità di dati economici e finanziari hanno contribuito allo sviluppo della finanza congiunturale. Le analisi econometriche e i modelli statistici sono stati utilizzati per identificare le relazioni tra le variabili economiche e per fornire previsioni sulle tendenze congiunturali.

Oggi, la finanza congiunturale è ampiamente utilizzata da economisti, analisti finanziari, istituzioni finanziarie e decisori politici per comprendere e prevedere le fluttuazioni economiche a breve termine e per adottare strategie adeguate in risposta alle condizioni attuali dell'economia.

L'analisi congiunturale ed i relativi meccanismi di funzionamento

Stante l'inquadramento appena offerto al lettore, vediamo nel dettaglio quali sono i principi pratici dell'analisi congiunturale. Il primo passo consiste nella definizione della congiuntura economica, ovvero del quadro complessivo nel quale ci si trova ad operare. Successivamente si effettua uno studio sul ciclo economico e sul combinarsi dei diversi elementi che determinano la congiuntura del momento. Si procede quindi ad ipotizzare le possibili politiche economiche congiunturali finalizzate al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

L'analisi congiunturale è una metodologia utilizzata per valutare e comprendere lo stato dell'economia in un dato momento e per prevedere le sue future performance. Essa si basa sull'osservazione e l'analisi di una serie di indicatori e dati economici, al fine di identificare le tendenze e i pattern delle fluttuazioni economiche.

I principali meccanismi di funzionamento dell'analisi congiunturale includono:

raccolta e analisi dei dati. L'analisi congiunturale richiede la raccolta e l'elaborazione di una vasta gamma di dati economici, come il PIL, l'inflazione, l'occupazione, i tassi di interesse, le vendite al dettaglio e altri indicatori. Questi dati vengono esaminati per identificare le tendenze e le correlazioni tra le diverse variabili economiche.

Identificazione dei cicli economici. L'analisi congiunturale si concentra sull'identificazione dei cicli economici, che sono le fluttuazioni periodiche dell'attività economica. Questi cicli includono le fasi di espansione, recessione, depressione e ripresa. Gli analisti cercano di individuare i punti di svolta nei cicli economici al fine di prevedere le future fasi dell'economia.

Indicatori leading, lagging e coincidenti. Gli indicatori congiunturali possono essere suddivisi in tre categorie principali: leading, lagging e coincidenti. Gli indicatori leading anticipano le future tendenze economiche, mentre gli indicatori lagging confermano le tendenze che si sono già verificate. Gli indicatori coincidenti forniscono informazioni sull'attuale stato dell'economia. L'analisi di questi indicatori aiuta a comprendere il momento attuale dell'economia e a prevedere i suoi sviluppi futuri.

Modelli econometrici e statistici. Per facilitare l'analisi congiunturale, vengono spesso utilizzati modelli econometrici e statistici. Questi modelli prendono in considerazione le relazioni tra le variabili economiche e utilizzano tecniche matematiche e statistiche per stimare le future tendenze e i possibili scenari economici.

Impatto delle politiche economiche. L'analisi congiunturale tiene conto anche delle politiche economiche messe in atto dai governi e dalle banche centrali. Le politiche monetarie e fiscali possono influenzare l'attività economica, e gli analisti valutano l'impatto di queste politiche sulle previsioni congiunturali.

L'analisi congiunturale è un elemento fondamentale per i decisori politici, gli economisti, le istituzioni finanziarie e gli investitori, in quanto fornisce informazioni cruciali per prendere decisioni strategiche. Essa aiuta a valutare i rischi e le opportunità dell'economia e a sviluppare strategie per mitigare gli effetti delle fluttuazioni congiunturali.

Investment banking o banche d'investimento: definizione e significato

Definizione di investment banking

Che cos'è l'investiment banking (in italiano traducibile come settore delle banche d'investimento) e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per investment banking s'intende generalmente un istituto finanziario il cui scopo è fornire una gamma di servizi rivolti ad aziende e istituzioni, all'interno di due specifiche aree di intervento: quella dei finanziamenti alle imprese e quella dei servizi bancari d'impresa e di investimento.

Come funziona una banca d'investimento

Le banche d'investimento basano i propri servizi principalmente su consulenze di tipo legale, fiscale o puramente finanziarie, finalizzate al supporto di grandi operazioni finanziarie anche molto complesse. Un esempio pratico sono le fusioni o le acquisizioni di aziende.

L'investment banking ed il capital market

Una delle prerogative delle banche d'investimento è il capital markets, ovvero l'attività di amministrazione degli strumenti finanziari che sono stati emessi dai clienti della stessa banca. Si tratta di obbligazioni, azioni o derivati. Gli strumenti possono essere quotati sul mercato primario o secondario e necessitano di un istituto che segua e gestisca tutte le operazioni di supporto.

Finanza d'impatto o impact finance: definizione e significato

Definizione di finanza d'impatto

Che cos'è la finanza d'impatto (in inglese impact finance) e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Con il termine investimento d'impatto ci si riferisce generalmente alla possibilità di avviare un'operazione in grado di generare un importante plusvalenza sociale o ambientale, oltre a quella di natura puramente economica - monetaria. La finanza d'impatto fa parte infatti del cosiddetto modello RSI (responsabilità sociale degli investimenti), finalizzato a produrre un impatto positivo degli investimenti per la comunità e l'ambiente in generale.

Come funziona la finanza d'impatto

Il termine "finanza d'impatto" è stato coniato per la prima volta nel 2007, anche se la pratica ha decenni di case history alle proprie spalle e viene considerata da molti come un'estensione della filantropia. Il presupposto alla base di questa pratica è il riconoscimento di un ruolo di responsabilità sociale da parte delle aziende e degli investitori.

Quali sono gli obiettivi della finanza d'impatto

La finanza d'impatto si pone l'obiettivo di influenzare positivamente la società coinvolgendo i tradizionali operatori di business in obiettivi che possano portare sinergie importanti nell'ambiente, superando il modello tradizionale di puro orientamento al guadagno. Chiaramente, i risultati conseguibili dipendono molto dal comparto, dal tipo di investitore o di azienda coinvolta e dal contesto operativo.

Contabilità mentale o mental accounting: definizione e significato

Contabilità mentale: definizione e significato

Che cos'è la contabilità mentale e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per contabilità mentale nel contesto economico (in lingua inglese mental accounting) s'intende generalmente una teoria riferibile all'economista americano Richard Thaler, con la quale si postula che le scelte compiute dalle persone siano mediate attraverso un sistema di conteggio psicologico innaturale, che porta a comportamenti incoerenti rispetto al modello microeconomico classico.

Come funziona la contabilità mentale

Secondo quanto suggerito da Thaler, le persone sarebbero condizionate dall'avversione alla perdita e dal cosiddetto framing, ovvero dalla dipendenza rispetto all'utilità contestuale. Questi elementi, riconducibili alla teoria dei prospetti e della decisione, renderebbero possibile spiegare perché spesso la teoria economica classica non riesce a spiegare i comportamenti irrazionali degli operatori.

Alcuni esempi di mental accounting nella vita quotidiana

Per fare un esempio pratico sul funzionamento di questa teoria, possiamo citare il cosiddetto endowment effect (o effetto dotazione), per il quale la valutazione di un bene cambia a seconda che lo si possieda o meno. Una persona che si trova a dover vendere qualcosa che possiede già farà quindi una valutazione di prezzo superiore ad una persona che deve invece acquistare qualcosa che non ha. Il bìas indica che attribuiamo un maggior peso alle perdite rispetto ad un guadagno dello stesso importo. Un altro esempio è il "sunk cost effect" o effetto dei costi sommersi. Secondo l'economia classica i costi riconducibili a scelte già effettuate e irreversibili non dovrebbero influenzare le scelte successive di investimento, ma nella pratica non è così. Contrariamente quindi alla logica puramente razionale, nel valutare un investimento, le persone considerano anche le risorse già utilizzate e non più monetizzabili. Il fenomeno sarebbe riconducibile alla paura di compiere degli sprechi e all'innata avversione alla perdita che ne consegue.

Economia di scala: definizione e significato

Definizione di economia di scala

Che cos'è un'economia di scala e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per economia di scala s'intende generalmente una relazione che esiste tra l'aumento della produzione di un bene e la contestuale discesa del costo necessario per realizzare ogni singolo prodotto. 

Come funzionano le economia di scala

Il meccanismo di funzionamento delle economia di scala prevede generalmente la crescita delle dimensioni degli impianti produttivi, in modo tale da poter abbassare il costo di produzione dei singoli prodotti. Altri metodi per ottenere l'obiettivo riguardano l'applicazione di strategie organizzative, oppure l'adozione di nuove tecnologie. Anche nei servizi è possibile conseguire economie di scala, perché allargando la base di clienti è possibile distribuire su un numero maggiore di persone i costi fissi necessari per la loro fornitura.

Le diseconomie di scala

Un concetto sul quale molti non si fermano a riflettere è la possibilità che si vengano a creare anche diseconomie di scala, ovvero situazioni nelle quali le aziende si trovano ad affrontare crescenti difficoltà per via dell'aumento repentino e incontrollato delle dimensioni delle imprese. È quindi importante sottolineare che al crescere dell'organizzazione non segue necessariamente ed automaticamente il vantaggio di poter beneficiare di costi di scala. Le economie di scala sono infatti sempre collegate con un processo migliorativo applicato consapevolmente dal management dell'azienda.

Finanza computazionale o ingegneria finanziaria: definizione e significato

Finanza computazionale
Definizione di finanza computazionale 

Che cos'è la finanza computazionale e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per finanza computazionale (conosciuta anche come ingegneria finanziaria) s'intende generalmente un insieme di tecniche quantitative finalizzate ad analizzare e comprendere il comportamento degli operatori di mercato sulla base di modelli statistici e matematici complessi.

La finanza computazionale, nota anche come finanza quantitativa o finanza algoritmica, è un campo interdisciplinare che combina finanza, matematica e informatica per analizzare i mercati finanziari e prendere decisioni di investimento basate su algoritmi e modelli quantitativi.

In sostanza, la finanza computazionale utilizza l'elaborazione e l'analisi dei dati finanziari mediante strumenti informatici avanzati, algoritmi e modelli matematici complessi per identificare tendenze, valutare il rischio, creare portafogli di investimento ottimali e sviluppare strategie di trading. Questo approccio si basa sulla teoria del calcolo finanziario, che cerca di utilizzare i dati storici e le previsioni future per prendere decisioni finanziarie razionali e informate.

Uso della finanza computazionale nel trading

L'uso della finanza computazionale è ampiamente diffuso in istituzioni finanziarie come banche, fondi di investimento e società di gestione patrimoniale. I professionisti della finanza computazionale sviluppano modelli statistici, algoritmi di trading automatizzati e utilizzano tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e il machine learning per analizzare i dati finanziari e prendere decisioni basate su segnali quantitativi.

L'obiettivo della finanza computazionale è quello di migliorare l'efficienza, l'accuratezza e la velocità delle decisioni finanziarie, riducendo l'impatto di fattori emotivi o soggettivi. Tuttavia, è importante sottolineare che l'aspetto umano e l'esperienza dei professionisti finanziari rimangono fondamentali per interpretare i risultati dei modelli quantitativi e prendere decisioni informate.

La finanza computazionale è quindi un campo in cui finanza, matematica e informatica si incontrano per analizzare i mercati finanziari e prendere decisioni di investimento basate su modelli e algoritmi quantitativi. Rappresenta un approccio avanzato che mira a migliorare la precisione e l'efficienza delle decisioni finanziarie.

Come funziona la finanza computazionale

Questa branca della finanza opera facendo ricorso a modelli matematici ed assegnando un valore di tipo numerico alle variabili quantitative presenti nel mercato, in modo da replicare a livello computazionale quanto avviene nella realtà. Bisogna comunque differenziare l'analisi puramente quantitativa dall'analisi tecnica (statistica) e da quella fondamentale (legata alle evidenze di bilancio).

Abbiamo visto che la finanza computazionale si basa sull'applicazione di algoritmi, modelli matematici e strumenti informatici per analizzare i dati finanziari e prendere decisioni di investimento. Ecco un'illustrazione di come funziona.

Raccolta dei dati. La prima fase consiste nella raccolta dei dati finanziari rilevanti. Questi dati possono includere prezzi delle azioni, tassi di interesse, dati macroeconomici, notizie finanziarie e altro ancora. I dati possono provenire da diverse fonti, come fornitori di dati finanziari, borse valori o altre piattaforme.

Preparazione dei dati. Una volta raccolti, i dati vengono elaborati e preparati per l'analisi. Ciò può comportare l'eliminazione di dati incompleti o errati, la normalizzazione dei dati per garantire coerenza e la creazione di serie storiche.

Analisi dei dati. In questa fase, vengono applicati modelli matematici, algoritmi e tecniche statistiche per analizzare i dati finanziari. Questo può includere analisi del rischio, analisi delle serie temporali, modelli di regressione, modelli di valutazione degli asset e altro ancora. L'obiettivo è identificare tendenze, correlazioni, pattern o anomalie nei dati che possono fornire informazioni utili per prendere decisioni di investimento.

Sviluppo di strategie di investimento. Sulla base dei risultati dell'analisi dei dati, vengono sviluppate strategie di investimento. Queste strategie possono includere l'allocazione del portafoglio, il trading automatizzato, l'ottimizzazione del rischio e altre tecniche. Le strategie vengono testate utilizzando dati storici o attraverso simulazioni per valutare la loro efficacia e le performance passate.

Implementazione e monitoraggio. Una volta sviluppate, le strategie vengono implementate nel processo decisionale finanziario. Possono essere eseguite in modo manuale o automatizzato, utilizzando sistemi di trading o algoritmi. È importante monitorare costantemente le performance delle strategie e apportare eventuali aggiustamenti in base all'evoluzione dei mercati finanziari e ai risultati ottenuti.

Valutazione e revisione. Periodicamente, le strategie di finanza computazionale vengono valutate e riviste per assicurarsi che siano allineate agli obiettivi finanziari e che tengano conto dei cambiamenti nelle condizioni di mercato o degli scenari economici. Questa fase di valutazione e revisione continua è essenziale per adattarsi ai cambiamenti e per migliorare continuamente le strategie di investimento.

La finanza computazionale si basa sull'utilizzo di algoritmi, modelli matematici e analisi dei dati per prendere decisioni finanziarie basate su segnali quantitativi e obiettivi prestabiliti. Ma è importante sottolineare che l'esperienza degli operatori finanziari e la comprensione del contesto sono ancora fondamentali per interpretare correttamente i risultati ottenuti dalla finanza computazionale e prendere decisioni informate.

La diffusione del trading computazionale

Il trading computazionale fa riferimento allo sviluppo di specifici algoritmi ed è sempre più diffuso negli scambi borsistici. Rappresenta infatti un metodo di investimento legato alle scienze matematiche ed alla teoria dei numeri, a cui accedere tramite sofisticati programmi e software. 

Un tipico esempio dell'influenza di questa disciplina nei mercati finanziari moderni è data dagli algoritmi utilizzati nell'invstment banking, che consentono di mixare diversi strumenti finanziari per offrire un pacchetto d'investimento su misura del profilo di rischio e delle attese di rendimento dei diversi clienti.

Fallacia dello scommettitore negli investimenti: definizione e significato

Definizione di fallacia dello scommettitore

Che cos'è la fallacia dello scommettitore e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Con questo termine s'intende generalmente un errore logico o bìas mentale che porta a convincersi di poter vedere necessariamente replicarsi in futuro gli eventi che si sono verificati nel passato.

Come funziona la fallacia dello scommettitore negli investimenti

Questo bìas porta molti investitori a pensare che gli avvenimenti passati debbano necessariamente ripetersi allo stesso modo o comunque con modalità molto simili nel futuro, pertanto seguendo questa convinzione si effettuano investimenti partendo da una convinzione errata. Nella pratica, l'andamento futuro dei prezzi di un titolo è slegato da come si è evoluto il grafico nel periodo passato.

Un esempio della fallacia dello scommettitore negli investimenti

Per spiegare con un esempio questa trappola mentale basti pensare ad una particolare formazione di prezzi che si ripete nel corso dei sei mesi precedenti dando un segnale di inversione di trend. Sulla base di questa situazione pregressa, l'investitore potrebbe pensare che al ripetersi dello stesso schema, anche in futuro potrebbe verificarsi nuovamente un'inversione di trend. Se questo presupposto porta l'investitore ad impiegare nell'operazione una parte eccessiva del capitale, si espone così al rischio di rovina, visto che la probabilità che l'inversione dei prezzi si verifichi ancora è indipendente rispetto a quanto accaduto in passato.

Finanza alternativa: definizione e significato

Definizione di finanza alternativa

Che cos'è la finanza alternativa e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per finanza alternativa s'intende generalmente un meccanismo di disintermediazione dai prodotti dell'industria finanziaria in favore di alcune piattaforme di crowdfunding, attraverso le quali si mettono in comunicazione diretta potenziali creditori e debitori al fine di finanziare specifici progetti di sviluppo.

Come funziona la finanza alternativa

La finanza alternativa permette di condividere attraverso un processo collaborativo il capitale a disposizione dei creditori, per sostenere e finanziare progetti di sviluppo di tipo immobiliare o imprenditoriale. Il valore della finanza alternativa è rappresentato soprattutto dal potenziale sinergico degli scambi, stante che i finanziatori possono mettere a disposizione anche capitali molto piccoli o limitati per investire in più progetti.

Lo sviluppo della finanza alternativa

Strumenti come il crowdfunding sono in continuo sviluppo, tanto che quotidianamente si vedono affacciarsi nuovi operatori sul mercato. La finanza alternativa potrebbe avere un ruolo crescente nello scenario finanziario del prossimo futuro, soprattutto in un momento in cui l'accesso al credito tradizionale soffre delle conseguenze negative delle recenti crisi di settore. Dal punto di vista dei volumi si tratta però di un fenomeno ancora ai primi stadi di sviluppo.

Finanza aziendale o d'impresa: definizione e significato

Definizione di finanza aziendale

Che cos'è la finanza aziendale o d'impresa e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per finanza aziendale (conosciuta in lingua inglese come corporate finance) s'intende generalmente quella branca della finanza che si occupa di analizzare le decisioni societarie attraverso specifiche tecniche di valutazione e di analisi.

Come funziona la finanza aziendale

La finanza aziendale si pone l'obiettivo di cercare il migliore equilibrio possibile tra le fondi già disponibili all'interno dell'impresa e gli impieghi su cui è possibile investire il capitale, con l'obiettivo di ottimizzare la gestione secondo principi di efficienza ed efficacia. In questo modo, è possibile garantire al capitale il miglior rendimento possibile rispetto al rischio che viene sostenuto.


In che modo la finanza aziendale è di aiuto all'impresa

Seguendo la metodologia appena esposta, la finanza aziendale consente all'impresa di scegliere quei progetti nei quali è possibile massimizzare il valore, ponendo al medesimo tempo attenzione al rischio di dissesto o di fallimento. Per riuscire in questo compito. si deve quindi allineare sia gli obiettivi che le strategie da perseguire per raggiungerli, esprimendo delle corrette analisi sia riguardo l'attività dell'impresa nel breve termine che nel medio e lungo termine.

Finanza comportamentale: definizione e significato

Definizione di finanza comportamentale

Che cos'è la finanza comportamentale e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per finanza comportamentale s'intende un insieme di ricerche finalizzate ad unire economia e psicologia cognitiva, con l'obiettivo di analizzare il modo in cui gli individui prendono decisioni economiche ed i relativi riflessi sui mercati.

Come funziona la finanza comportamentale

Rispetto all'economia classica, nella quale si postula che l'individuo prenda decisioni sulla base del solo agire razionale, la finanza comportamentale prevede che possano esistere pulsioni e moti d'irrazionalità nell'agire economico. Agli albori i primi studi di finanza comportamentale partivano quindi dall'osservazione sul campo, ad esempio attraverso contesti sperimentali oppure indagini compiute attraverso audit e sondaggi. Nel tempo gli strumenti a disposizione dei ricercatori si sono evoluti ed hanno inglobato anche macchinari molto sofisticati. Un esempio è l'utilizzo della risonanza magnetica funzionale per comprendere quali aree del cervello si attivano durante una decisione d'acquisto.

Il focus della finanza comportamentale

Nel tempo la finanza comportamentale si è focalizzata su specifici comportamenti riguardanti i processi decisionali. Tra i paradigmi più discussi troviamo i paradossi nelle decisioni di acquisto e l'avversione alla perdita, un comportamento che pare manifestarsi anche negli investitori attraverso la mancanza di volontà di vendere una posizione azionaria o altri strumenti finanziari per limitare le perdite, perché questo significherebbe accettare di aver sbagliato operazione.

Le gestioni patrimoniali in fondi: cosa sono e come funzionano

Definizione di gestioni patrimoniali in fondi

Cosa sono le gestioni patrimoniali in fondi e come funzionano? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Con il termine (spesso abbreviato con la dicitura GPF) s'intende generalmente una categoria di prodotti finanziari destinati ad impiegare il capitale raccolto dai risparmiatori in un pacchetto di fondi comuni d'investimento. In questo modo, l'investitore affida in via fiduciaria al gestore patrimoniale la scelta dei prodotti da acquistare, principalmente sulla base del profilo di rischio evidenziato durante i colloquio conoscitivi ed in funzione degli obiettivi.

Come funziona la gestione patrimoniale in fondi

Proprio l'ultimo aspetto citato rappresenta probabilmente il miglior vantaggio delle gestioni patrimoniali in fondi, visto che il denaro raccolto viene investito seguendo un attento profilo di rischio. Questo implica tenere conto della massima perdita tollerabile dall'investitore; un elemento che non sempre risulta chiaro o esplicito in chi ricorre al fai da te. Di contro, vi è da sottolineare che spesso i gestori di fondi prediligono prodotti riconducibili al medesimo gruppo bancario di cui fanno parte, pertanto i costi possono incidere sulle performance in maniera maggiormente rilevante rispetto alla scelta diretta dei prodotti.

Le linee di gestione ed i fondi acquistati

Generalmente una gestione patrimoniale in fondi prevede inizialmente la scelta da parte dell'investitore di una linea di investimento (basata sull'obiettivo che si intende raggiungere). Le linee più prudenti sono composte in maggioranza da fondi obbligazionari, mentre al crescere dell'aggressività cresce anche il peso dei fondi azionari. La diversificazione del rischio può avvenire sia a livello geografico che di comparto, mentre la rendicontazione dei risultati in favore dell'investitore possiede generalmente scadenza trimestrale.

Capire il funzionamento delle gestioni patrimoniali

Dal punto di vista generale, è importante sottolineare che la gestione patrimoniale è più di una semplice attività di consulenza sugli investimenti. Ad esempio, può includere tutte le parti della vita finanziaria di una persona. Si pensi ad esempio agli investimenti immobiliari o alle coperture di natura assicurativa. Invece di tentare di integrare pezzi di consulenza e vari prodotti da più professionisti, gli individui con un patrimonio elevato hanno maggiori probabilità di beneficiare di un approccio integrato. 

Scegliendo una gestione patrimoniale ci si affida ad un singolo manager, il quale coordina tutti i servizi necessari per gestire il loro denaro e pianificare le loro esigenze attuali e future. In alcuni casi, un consulente di gestione patrimoniale può coordinare il contributo di esperti finanziari esterni e di professionisti in grado di garantire servizi aggiuntivi al cliente (per esempio, un avvocato o un contabile) per elaborare la strategia ottimale anche dal punto di vista fiscale. Infine, alcuni gestori patrimoniali forniscono servizi bancari o consigli su attività filantropiche.

Fondi di fondi: definizione e significato

Definizione di Fondi di Fondi

Cosa sono i fondi di fondi e come funzionano? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per fondi di fondi s'intende generalmente una categoria di fondi comuni d'investimento che operano attraverso l'acquisto di quote di altri fondi comuni, oppure in altre attività finanziarie disponibili sul mercato.

Come funzionano i fondi di fondi

I fondi di fondi sono prodotti distribuiti dalle Società di Gestione del Risparmio e presentano il vantaggio di ampliare la diversificazione del rischio d'investimento, poiché differenziano le operazioni in settori economici e stili di gestione differenti. Il principale svantaggio deriva invece dall'aumento dei costi che questa strategia comporta per il sottoscrittore.

Il problema della trasparenza nei fondi di fondi

Una ulteriore criticità riguardante questo tipo di prodotti riguarda la trasparenza degli investimenti, poiché talvolta gli investitori non ricevono notizie altrettanto dettagliate in merito alla destinazione del capitale investito rispetto a quanto non avverrebbe con un fondo comune d'investimento di tipo tradizionale.

Diversificazione geografica: definizione e significato

Diversificazione geografica: definizione e significato
Diversificazione geografica: definizione e significato

Che cos'è la diversificazione geografica degli investimenti e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per diversificazione geografica s'intende generalmente una pratica finalizzata a diversificare il portafoglio dei propri investimenti sulla base di diverse regioni, in modo da ridurre il rischio generale ed aumentare le possibilità di profitto.

La diversificazione geografica è quindi una strategia di investimento cruciale per gestire efficacemente il rischio e ottimizzare i rendimenti. Per comprenderne appieno il significato e l'importanza, è fondamentale fare riferimento alla definizione operativa. In termini semplici, la diversificazione geografica implica la distribuzione degli investimenti attraverso diverse regioni geografiche. Questo approccio è motivato dalla volontà di non concentrare tutti gli investimenti in una singola area geografica, che potrebbe essere soggetta a specifici rischi economici, politici o naturali.

Come funziona la diversificazione geografica

La diversificazione geografica si basa sul presupposto che il rischio presente nei diversi mercati possa essere sufficientemente scorrelato da garantire il capitale in caso di eventi negativi. Ad esempio, scegliendo di investire contemporaneamente nei Paesi industrializzati ed in quelli Emergenti, al verificarsi di una crisi recessiva dei primi si potrà ottenere una compensazione con la crescita dei secondi e viceversa. La diversificazione può avvenire anche a livello di singoli titoli azionari, ad esempio quando l'investitore decide di investire in multinazionali che operano in numerose nazioni.

La diversificazione geografica funziona sulla base del principio che le varie regioni del mondo reagiscono in modo diverso agli eventi economici e politici. Mentre un'economia può essere in recessione, un'altra può essere in fase di rapida crescita. Investendo in diverse aree geografiche, gli investitori possono ridurre l'impatto negativo che eventi avversi in una specifica regione potrebbero avere sul loro portafoglio complessivo.

Questa strategia non solo riduce il rischio, ma può anche aumentare le possibilità di profitto. Investendo in mercati diversi, gli investitori hanno la possibilità di beneficiare delle performance positive di alcune regioni, compensando così le prestazioni meno favorevoli di altre. Inoltre, la diversificazione geografica consente agli investitori di sfruttare opportunità di investimento che potrebbero non essere disponibili nel loro mercato domestico.

L'impatto delle valute nella diversificazione geografica e delle spese di transazione

Un elemento da tenere presente nella diversificazione geografica è l'esposizione al rischio valutario, visto che le fluttuazioni dei cambi possono vanificare i vantaggi offerti da questa strategia operativa. Molti fondi d'investimento neutralizzano questa eventualità acquistando delle coperture sui cambi, con il vantaggio di limitare il rischio valuta e lo svantaggio di far crescere i costi di gestione.

In aggiunta, implementare una strategia di diversificazione geografica richiede una comprensione approfondita dei diversi mercati e delle loro potenziali interazioni. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente fattori come la stabilità politica, le condizioni economiche, le valute e le politiche fiscali dei diversi paesi in cui intendono investire. È altrettanto importante tenere in considerazione le spese di gestione e i costi di transazione associati agli investimenti in mercati esteri.

La diversificazione geografica è una tattica efficace per gestire il rischio e cercare di migliorare i rendimenti. Offre agli investitori un modo per proteggersi da rischi specifici legati a una singola regione e sfruttare la crescita e le opportunità in diverse parti del mondo. Ma come per ogni strategia di investimento, è fondamentale procedere con una pianificazione attenta e un'analisi approfondita per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi.

Come utilizzare a proprio vantaggio la diversificazione geografica negli investimenti

Sfruttare la diversificazione geografica negli investimenti può sembrare una sfida, ma è un'opportunità eccellente per espandere il proprio portafoglio e ridurre i rischi. Per farlo efficacemente, devi considerare molteplici aspetti.

Prima di tutto, familiarizza con i mercati globali. Questo non significa solo guardare alle grandi economie come gli Stati Uniti o la Cina, ma anche esplorare mercati emergenti o meno noti. Ogni mercato ha le sue unicità, tra cui tendenze economiche, stabilità politica e politiche monetarie. Conoscere queste dinamiche ti aiuterà a prendere decisioni più informate.

Successivamente, è fondamentale non limitarsi a seguire le mode. A volte, i mercati emergenti possono sembrare attraenti a causa della loro rapida crescita, ma è importante valutare i rischi e le opportunità in modo equilibrato. La diversificazione non significa inseguire il rendimento più alto, ma bilanciare il portafoglio per ridurre i rischi complessivi.

Un altro aspetto importante è la considerazione delle barriere e delle sfide specifiche di ciascuna regione. Questo potrebbe includere differenze nelle normative, barriere alla lingua, e differenze nei comportamenti dei consumatori. Avere una comprensione di queste barriere ti permetterà di navigare meglio nei diversi mercati.

Sospensione delle contrattazioni o trading halt: definizione e significato

Definizione di sospensione delle contrattazioni

Che cos'è la sospensione delle contrattazioni (in inglese trading halt) di un titolo azionario e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Con questa accezione s'intende il fenomeno per il quale un titolo quotato sui mercati finanziari viene sospeso dalla tradizionale contrattazione, fino a quando non si verificano le condizioni più idonee per la sua riammissione.


Come funziona la sospensione dalle contrattazioni

A livello operativo la sospensione può essere automatica oppure di tipo discrezionale. Nel primo caso si tratta di un'eventualità che si verifica quando la variazione dei prezzi avviene superando i limiti consentiti tra minimi e massimi. Nel secondo caso si tratta invece di un meccanismo che si attiva nel momento in cui si verificano anomalie nei prezzi, oppure nella quantità di azioni che vengono scambiate. Un'altra eventualità è quella di informazioni particolarmente delicate o sensibili per il mercato.


La sospensione di borsa per motivi tecnici 

Un ultimo caso nel quale è possibile che si verifichi la sospensione delle contrattazioni è di natura tecnica. In questo scenario si verificano delle circostante che non permettono il regolare andamento delle contrattazioni sul mercato, pertanto il sistema di scambio può essere sospeso fino a quando non viene ripristinato il suo normale funzionamento.

Junk Bond: definizione e significato

Definizione di Junk Bond

Cosa sono i junk bond e come funzionano? Vediamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per junk bond s'intendono generalmente i "titoli spazzatura" (traduzione letterale), ovvero strumenti obbligazionari caratterizzati da rischio e rendimento elevato per via dell'elevata probabilità di fallimento dell'emittente.

Come funzionano i Junk Bond

Questo genere di obbligazioni presenta elevato rischio di perdere tutto oppure in parte il capitale prestato, pertanto sono generalmente classificate dalle agenzie di rating con voto inferiore alla tripla B (cioè sotto la BBB secondo la classificazione dell'agenzia Standard & Poor'S). Nonostante ciò, questi strumenti hanno comunque un certo appeal sugli investitori perché consentono rendimenti maggiori rispetto al mercato, pertanto possono essere scelti dagli investitori e operatori per una posizione che occupi una parte limitata del proprio portafoglio (in modo da stabilizzare il rischio).

La classificazione dei junk bond

Il rating delle cosiddette obbligazioni spazzatura può variare nel tempo in base all'evoluzione dell'emittente. Pertanto i bond possono effettivamente andare in default (un rischio che aumenta in caso di peggioramento della situazione macroeconomica), ma possono anche salire nella valutazione di rating (nel caso in cui l'emittente migliori le proprie performance).

Aumento di capitale: definizione e significato

Definizione di aumento di capitale

Che cos'è un aumento di capitale e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per aumento di capitale s'intende generalmente un'operazione non usuale grazie alla quale si va ad intervenire sul patrimonio netto di una società, con l'obiettivo di modificarne il capitale e di determinare quindi un cambiamento rispetto all'atto costitutivo originario.

Come funziona un aumento di capitale

Nella pratica l'aumento di capitale può essere realizzato intervenendo sul patrimonio netto o anche attraverso l'impiego di riserve precedentemente accantonate in bilancio. Spesso consegue un aumento di azioni attraverso nuove emissioni, oppure un incremento del valore delle azioni che risultano già quotate sul mercato.

L'aumento di capitale ed il diritto di opzione

Abbiamo citato in precedenza la straordinarietà di un evento come l'aumento di capitale. Strettamente collegato a questo tema vi è quello del diritto di opzione, ovvero la possibilità che risulta disponibile in simili evenienze ai vecchi azionisti rispetto ai nuovi titoli emessi. È il caso specifico degli aumenti di capitale a pagamento, laddove il possessore di vecchie azioni può decidere se esercitare l'acquisto oppure se rivendere sul mercato il proprio diritto di opzione.

Asset Allocation e gestione del portafoglio: definizione e significato

Definizione di Asset Allocation

Che cos'è l'asset allocation e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per asset allocation s'intende una strategia operativa finalizzata a ridurre il rischio di un portafoglio d'investimento attraverso la suddivisione degli strumenti finanziari acquistati su più asset.

Come funziona l'asset allocation

Per pianificare una corretta asset allocation il portafoglio deve essere organizzato in base a tre specifici livelli. Il primo è di tipo strategico, perché deve riflettere la gestione secondo un profilo di medio e lungo termine. Il secondo livello è di tipo tattico, perché specializzato nel cogliere le opportunità d'investimento di breve termine. Il terzo è di tipo dinamico, ovvero finalizzato ad accogliere in senso costruttivo i repentini cambi di scenario che si presentano nel mercato.

Perché è importante l'asset allocation

Questo strumento di gestione del portafoglio è importante perché aiuta l'investitore ad individuare obiettivi razionali e ben formati (qualificandoli in rapporto al rischio e rendimento potenziale), ad amministrare le operazioni diversificando le classi di strumenti finanziari utilizzati ed a verificare periodicamente la composizione del portafoglio per ribilanciare il peso alle singole esposizioni.

Dati Macroeconomici: cosa sono e come funzionano

Definizione di dati macroeconomici

Cosa sono i dati macroeconomici e perché sono importanti negli investimenti? Vediamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per dati macroeconomici s'intende generalmente un insieme di statistiche e database elaborati da istituti internazionali o nazionali per determinare l'andamento dell'economia di un Paese o di un insieme di nazioni.

Come funzionano i dati macroeconomici

Questo genere di dati viene raccolto ed elaborato per consentire alle imprese e istituzioni di orientare le proprie politiche e decisioni economiche (e operative) riguardo al futuro nel breve, medio e lungo termine. Ma tali database sono importanti anche da un punto di vista analitico, perché disporre dei dati storici relativi ad uno specifico settore oppure ad un'intera economia nazionale può aiutare ad interpretare quanto sta avvenendo nel presente.

L'utilizzo dei dati macroeconomici negli investimenti

I trader e gli investitori utilizzano i dati economici per orientare la propria attività sui mercati finanziari. Entrando nello specifico, gli operatori e speculatori di breve termine utilizzano il calendario dei dati macroeconomici per investire sull'aumento della volatilità e sulla conseguente esplosione di direzionalità (al rialzo o al ribasso). Nel medio e lungo termine, gli investitori impiegano invece i dati macroeconomici per fare analisi fondamentale e interpretare l'andamento del mercato.

Alcuni esempi di dati macroeconomici

Concludiamo proponendo alcuni esempi di dati macroeconomici:
  • PIL;
  • inflazione;
  • disoccupazione;
  • indici dei prezzi,
  • tassi d'interesse;
  • prezzi al consumo;
  • scorte.
Molti siti istituzionali raccolgono i dati in un calendario di scadenze, in base al tipo di comunicazione o al comparto nel quale desidera specializzarsi l'investitore.

Il crollo della borsa del 1987: cos'è successo e perché è capitato

Il crollo della Borsa del 1987

Uno dei più famosi crolli avvenuti nella storia della borsa è capitato a Wall Street il lunedì del 19 ottobre 1987. In tale occasione, Wall Street ha visto scendere in un solo giorno l'indice Dow Jones del 22,6%, portando ad una perdita complessiva di oltre 500 miliardi di dollari nella patrimonializzazione azionaria.

Il confronto con il crollo del 1929

Quanto avvenuto nell'ottobre del 1987 è il crollo più grande mai verificatosi in borsa in un solo giorno, mentre la grande crisi del 1929 ha visto susseguirsi numerosi crolli ma di entità più esigua. Anche la successiva ripresa è stata caratterizzata da differenze sostanziali, visto che nel primo caso la repentina discesa è stata riassorbita in pochi mesi mentre nel '29 il recupero del calo impiegò quasi due anni.

Il famoso lunedì nero

Il crollo del 1987 avvenne di lunedì e da allora è stato coniata l'accezione "lunedì nero", molto nota in ambiente borsistico. Le motivazioni della repentina discesa non sono ancora state chiarite con precisione, ma sembra che parte del fenomeno possa essere spiegato con alcuni trading system finalizzati a mettere in atto delle strategie di arbitraggio. In ogni caso. è accertato che se anche questi sistemi automatici non hanno causato direttamente il crollo, lo hanno peggiorato facendo aumentare la pressione delle vendite.

Crediti deteriorati o Non Performing Loans: definizione e significato

Definizione di non performing loans

Che cosa sono i non performing loans (NPL) e come funzionano? La questione appare spesso al centro della recente cronaca economica, ma sono in molti a non avere chiaro di cosa si sta parlando. Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per Npl (traducibile in italiano con "crediti deteriorati") s'intende un'espressione volta ad indicare dei crediti per i quali risulta impossibile o comunque molto difficile la riscossione. 


Come funzionano i Non perorming loans

La gestione dei crediti non performanti può essere difficile su due diversi fronti. Il primo è quello dell'incertezza di riscossione rispetto alla scadenza del credito. Il secondo riguarda invece l'ammontare dell'esposizione. In linguaggio bancario questo genere di crediti viene anche definito come "sofferenze" o "incagli".

Perché è importante capire come funzionano i crediti deteriorati

Abbiamo visto che l'attuale cronaca economica cita spesso questo genere di crediti. Il problema deriva dal fatto che la loro dimensione all'interno dei bilanci bancari d'Europa ha raggiunto un peso importante, soprattutto dopo la crisi economica del 2008. Gli istituti di credito stanno quindi cercando di gestire la situazione tentando di liberarsi di questi incagli, ma la vendita a terzi risulta difficile perché in genere i potenziali acquirenti e le società specializzate arrivano ad offrire fino ad un quinto del loro valore originario.

Rendita assicurativa vitalizia: definizione e significato

Definizione di rendita vitalizia assicurativa

Che cos'è una rendita assicurativa e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per rendita assicurativa s'intende generalmente una somma periodica di denaro pagata da una compagnia assicurativa in favore del contraente di una polizza, dietro la cessione definitiva di un capitale o il trasferimento di un bene.

Come funziona la rendita vitalizia

La rendita vitalizia viene garantita dall'assicurazione per tutta la vita dell'assicurato, che ottiene il diritto a percepire una somma di denaro annua corrisposta secondo le modalità preferite (ad esempio mensile, trimestrale, semestrale). L'ammontare del vitalizio viene rivalutato di anno in anno e dipende dai coefficienti di conversione del capitale in rendita, che dividono la somma di denaro ceduta alla compagnia assicurativa per il numero di anni che corrisponde all'aspettativa di vita.

Quando e perché richiedere una rendita vitalizia

Uno dei motivi principali per richiedere la rendita vitalizia è di assicurarsi contro il rischio di sopravvivere al proprio capitale. Infatti, l'eventuale sottoscrittore mantiene il diritto a percepire la rendita per tutto l'arco della vita (anche nel caso in cui l'ammontare complessivo delle rate dovesse risultare superiore al capitale ceduto alla compagnia assicurativa).

Economia circolare: definizione e significato

Definizione di economia circolare

Che cos'è l'economia circolare e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per economia circolare s'intende generalmente un ecosistema di scambi nel quale i flussi di beni e servizi tendono a integrarsi continuamente con l'ambiente, per essere valorizzati e reintegrati nel sistema.

Come nasce l'idea dell'economia circolare

L'ipotesi di avviare un'economia circolare parte dalla Fondazione Ellen Mac Arthur e parte da un rapporto presentato alla Commissione Europea nell'ormai lontano 1976, nel quale due economisti ipotizzavano di alimentare in senso sinergico posti di lavoro, risparmio di risorse e riduzione dei rifiuti in quelli che definivano come "i lavori del domani". Nella pratica, l'idea di avviare un'economia circolare vede coinvolgere diverse scuole di pensiero, con applicazioni che sono state già sperimentate in diversi complessi e settori industriali fin dagli anni '70.

Alcuni esempi applicativi di economia circolare

Per comprendere come funziona un sistema economico circolare basta prendere nota di alcuni esempi applicativi dei principi sottintesi alla materia. Tra questi, l'idea che i rifiuti "non esistono" perché trasformabili in componenti tecnici o biologici utilizzabili o riadattabili per altre funzioni. Altri principi sono la forza della diversità (nel senso di modularità e flessibilità), oppure la fine dello spreco (producendo solo ciò che può davvero essere consumato).

Reddito da capitale: definizione e significato

Definizione di reddito da capitale

Che cosa sono i redditi da capitale e come funzionano? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per redditi da capitale s'intende l'insieme dei flussi di rendite che derivano da investimenti finanziari e da partecipazioni azionarie.

Come funzionano i redditi da capitale in Italia

Nel nostro Paese i redditi da capitale sono regolati dagli articoli n. 44 e 45 del TUIR, secondo due principi. Il primo riguarda la tassazione al lordo, il secondo il principio di cassa. Il primo punto sta ad indicare che la tassazione non consente la deducibilità di alcun costo sostenuto per la produzione dello stesso reddito. Nel secondo caso si specifica che i redditi devono essere dichiarati facendo riferimento al periodo nel quale sono stati effettivamente incassati.

L'esempio della rendita finanziaria

La rendita finanziaria viene percepita dal risparmiatore come remunerazione di un rapporto contrattuale per il vincolo di un capitale. Il prodotto del capitale è dato da un interesse, che genera la rendita finanziaria e quindi reddito imponibile.

Stile o approccio Growth: definizione e significato

Definizione di Approccio Growth

Che cos'è l'approccio growth negli investimenti e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per approccio growth s'intende generalmente una strategia operativa che orienta la selezione di azioni o altri strumenti finanziari rispetto alla possibile crescita delle imprese o degli attivi sottostanti. L'obiettivo di lungo termine è la crescita del capitale amministrato.

Come funziona a livello operativo la strategia growth

Nel growth investing l'investitore deve selezionare i titoli da inserire in portafoglio scegliendo quelli che possiedono maggiori prospettive di crescita nel breve e medio termine. In questo senso, i tassi P/E e P/B saranno mediamente superiori rispetto al mercato. 


Le caratteristiche dei titoli adatti alla strategia growth

In sintesi, i titoli dovranno possedere alcune caratteristiche specifiche:
  • un elevato livello di crescita;
  • un alto livello di redditività;
  • una gestione nella quale gli utili sono utilizzati per finanziare la crescita;
  • un'operatività all'interno di settori in crescita.
Nella pratica, l'investitore che segue tale approccio si rende disponibile a pagare le azioni anche più del loro valore intrinseco, perché convinto che il tasso di crescita del business nel quale opera la società consentirà di avere elevati profitti.

Azione o titolo azionario: definizione e significato

Definizione di titolo azionario

Che cos'è un'azione e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per titolo azionario s'intende una quota di proprietà di una società disponibile allo scambio nel mercato finanziario. Il montante complessivo di tutte le quote è chiamato capitale azionario.


Come funzionano le azioni

Il vantaggio per un'azienda nell'emissione di azioni consiste nella possibilità di accedere al mercato finanziario come occasione di finanziamento. In questo modo è infatti possibile ottenere liquidità finanziaria impiegabile nell'attività per compiere investimenti e aumentare profitti e quote di mercato. D'altra parte, l'azionista può beneficiare della crescita della società attraverso l'incremento nel valore della quota posseduta e l'incasso di eventuali dividendi.


Come funziona la quotazione di un'azienda

Quando un'azienda decide di quotarsi sul mercato i collocatori si occupano di determinarne il prezzo congruente per l'IPO. Il mercato successivamente quoterà l'andamento del titolo sulla base del valore percepito momento per momento, attraverso la valorizzazione del titolo azionario.

Vantaggio competitivo: definizione e significato

Definizione di vantaggio competitivo

Che cos'è il vantaggio competitivo di un'impresa e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per vantaggio competitivo s'intende generalmente tutto quello che mette in grado un'azienda di ottenere risultati o performance superiori alla concorrenza.

Perché il vantaggio competitivo è importante

Saper riconoscere quando un'azienda possiede un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza è importante per gli investitori perché aiuta ad individuare le aziende potenzialmente leader di settore nel prossimo futuro. In un'ottica di lungo periodo, è infatti più facile che queste aziende conseguano valore per se stesse e per i propri azionisti.

Il parametro e la leadership di mercato

Avere un vantaggio competitivo non è importante solo nell'immediato. Le aziende devono infatti dimostrare di saperlo mantenere nel tempo. Quest'ultimo è infatti influenzato da fattori esterni e fattori interni all'impresa. Un ruolo importante in tutto questo è dato dalla capacità dell'azienda di saper continuamente innovare.

Value investing: definizione e significato

Definizione di value investing

Che cos'è il value investing e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per value investing s'intende generalmente una strategia operativa che prevede di effettuare decisioni di acquisto e di vendita sulla base dell'analisi fondamentale, con l'aspettativa di forti rivalutazioni nel medio e lungo termine.

Come funziona il value investing

Questa tecnica d'investimento si basa sul principio di trovare sul mercato azioni a basso costo rispetto al proprio valore intrinseco (ad esempio per un momento negativo del mercato), per poi beneficiare della conseguente rivalutazione nel momento in cui il mercato torna a prezzare correttamente il titolo. 

Gli ideatori della tecnica

Alla base del value investing vi sono Benjamin Graham e David Dodd, docenti di economia presso la Columbia Business School. Uno dei più famosi investitori che ha seguito tale approccio al mercato è però Warren Buffett, che è riuscito ad ottenere performance straordinarie nel corso degli anni diventando uno degli uomini più ricchi del mondo.


Grande depressione del 1929: definizione e significato

Definizione di Grande Depressione in relazione ai fatti del '29

Che cos'è la grande depressione e quale impatto ha avuto sul funzionamento dell'economia? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per grande depressione si intende il periodo seguito al crollo di borsa verificatosi il martedì nero del 29 ottobre 1929. A seguito del "big crash" partì un'ondata eccezionale di vendite sui mercati azionari, mentre l'indice Dow Jones da solo perse il 17% nell'arco di appena un mese.


La crisi del '29 e l'effetto recessivo per l'economia mondiale

Il crollo della borsa del 1929 provocò il panico in tutti i principali mercati azionari mondiali e si estese ben presto all'economia nazionale, provocando forti effetti recessivi.  Seguì anche un crollo economico che durò diversi anni e che coinvolse banche, attività e posti di lavoro. Dagli Stati Uniti la depressione si estese poi all'Europa, con il moltiplicarsi dei fallimenti personali e aziendali, oltre alla perdita di numerosi posti di lavoro.


Le conseguenze economiche e gli interventi correttivi

Tra le conseguenze della grande depressione si evidenziò il dilagare della disoccupazione e la povertà diffusa. Gli Stati intervennero rilanciando la spesa pubblica come elemento strutturale di crescita economia e migliorando i sistemi di welfare e previdenziali. Tra le politiche più note ci fu il cosiddetto "new deal" negli U.s.a., comprendente un piano di riforme economiche e sociali volte a risollevare il Paese.

Settore economico e asset allocation: definizione e significato

Definizione di settore economico

Che cos'è un settore economico e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per settore economico s'intende generalmente il raggruppamento di diverse attività sulla base di caratteristiche comuni. Questo sistema di ordinamento è stato suggerito per la prima volta da due economisti, Colin Clarck e Jean Fourastié. Le implicazioni per la gestione degli investimenti sono molteplici ed importanti. Alcuni esempi di settori economici sono quelli dell'energia, delle telecomunicazioni, della farmaceutica o dell'industria pesante.

Come funziona la classificazione dei settori economici

La più nota classificazione dei settori economici ne individua tre: il settore primario, il settore secondario ed il settore terziario. Il primo caso si identifica generalmente con l'agricoltura, il secondo con l'industria ed il terzo con i servizi. Nella scienza economica spesso si considera anche l'esistenza di un quarto settore, corrispondente all'hi-tech. Un altro metodo di classificazione dei settori prevede di distinguere il settore pubblico da quello privato.


Perché è importante la diversificazione settoriale negli investimenti

Dal punto di vista della gestione patrimoniale e degli investimenti il riconoscimento di diversi settori all'interno dell'economia costituisce il presupposto di base per la gestione dell'asset allocation. La diversificazione dei propri investimenti in base al settore rappresenta una delle metodologie più utilizzate per abbattere il rischio e suddividerlo su diversi comparti.