Il termine Great Resignation viene generalmente tradotto in Italia come Grandi Dimissioni e rappresenta un fenomeno emergente che ha caratterizzato il mercato del lavoro dopo l'avvento della pandemia. Nella pratica, si tratta di un'impennata di licenziamenti tramite dimissioni da parte dei lavoratori, con una contestuale diminuzione del tasso di persone occupate. Allo stesso tempo, sono aumentate le offerte di lavoro e spesso le aziende faticano a trovare nuovo personale.
La questione è stata rilevata inizialmente negli Stati Uniti dopo l'estate 2021, ma il fenomeno si è riscontrato in tutte le principali economie nazionali. La principale causa delle Grandi Dimissioni viene generalmente attribuita al fatto che il burnout e lo stress dettato dalla situazione pandemica ha portato le persone a cercare un lavoro in grado di conciliare meglio l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Molte persone potrebbero inoltre aver iniziato a seguire il principio del downshifting, accettando di percepire redditi più bassi in cambio di una vita più semplice e meno centrata sui consumi.
Great Resignation e Smart Working: boom anche in Italia, cos'è il fenomeno e perché succede
Dal punto di vista della sociologia del lavoro, molti esperti hanno indicato una rottura nel rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore nel momento in cui sono terminati i lockdown e si è ripresentata la richiesta di rientro presso la sede di lavoro. Molti lavoratori che hanno adottato con efficacia lo smart working hanno visto come irragionevole la richiesta di ritorno in presenza completa, propendendo per forme di lavoro ibride.
Queste dinamiche hanno spinto i lavoratori a rivalutare le proprie priorità di bilanciamento della vita lavorativa e personale. Le dimissioni sono quindi spesso propedeutiche a reperire nuove proposte di lavoro più bilanciate, oppure allo sviluppo di attività attraverso il lavoro autonomo.
La tendenza alle dimissioni nella Great Resignation: è boom anche in Italia
Stante la situazione appena evidenziata, diversi economisti hanno indicato che il fenomeno può rappresentare anche un'opportunità per ripensare il mercato del lavoro. Le aziende sono chiamate a ripensare il rapporto di lavoro, garantendo maggiore flessibilità e puntando a valorizzare le persone in base agli obiettivi raggiunti piuttosto che sul tempo passato in ufficio.
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