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Trader professionista: guida a come diventare un investitore a tempo pieno [approfondimenti]

Chi è il trader professionista e come si diventa un investitore a tempo pieno? Questa domanda ricorre spesso all'interno dei blog e dei forum di trading, tanto che sognare di vivere di finanza è diventata una vera e propria aspirazione per moltissime persone. Purtroppo sull'argomento gira tantissima disinformazione, a partire dalle campagne promosse dall'indotto (come ad esempio broker, venditori di segnali o di trading system, formatori nel campo finanziario, ecc).
Per prima cosa, è opportuno quindi sottolineare un punto: non esiste un modo semplice per vivere di trading; ovviamente è impensabile che basti fare un corso di qualche week-end o leggere un paio di ebook per trasformarsi in un operatore istituzionale e vivere di rendita buttando un occhio sul monitor per pochi minuti al giorno.
Fatta questa importante premessa, la naturale conseguenza è che il trader professionista è prima di tutto una persona dotata di:

  • grande competenza tecnica, derivante da moltissimi anni di studio;
  • grande conoscenza pratica del mercato, costruita attraverso moltissimi anni di pratica.

Può sembrare banale, ma per diventare un investitore full time è fondamentale aver studiato per anni le principali teorie attraverso cui analizzare il mercato. Ricordiamo ad esempio:

  • analisi tecnica;
  • analisi fondamentale;
  • psicologia del trading;
  • money management.

Anche in questo caso, non esiste una tecnica o una strategia che può essere applicata in modo seriale e senza sforzo per guadagnare costantemente sui mercati. L'analisi tecnica, ad esempio, consiste in una serie di metodologie di studio del comportamento dei prezzi registrati in passato. Individuando degli schemi ripetitivi, aiuta a effettuare delle stime su ciò che potrebbe accadere in futuro. Ovviamente richiede un lavoro molto meticoloso e impegnativo a livello di analisi statistica.
L'analisi fondamentale, al contrario, effettua delle previsioni basandosi esclusivamente sui dati di bilancio di una specifica società, oppure sugli indici macroeconomici (ad esempio per una commodities o una materia prima).
La psicologia del trading si occupa di studiare il modo in cui si muove la massa degli investitori, cercando di prevederne gli schemi di comportamento derivanti da fattori psicologici (avidità e paura sono le principali forze che muovono i mercati finanziari).
Infine, il money management è una tecnica utile a gestire i differenti trade. Comprendere delle strategie per limitare le perdite dei trade errati e per massimizzare (o lasciar correre) i profitti dei trade vincenti. Il presupposto di partenza (conosciuto da qualsiasi trader con un minimo di esperienza) è che non è possibile evitare di aprire trader perdenti, ma è fattibile limitarne il peso all'interno del proprio report giornaliero.
Infine, un ultimo importante accenno riguarda il capitale di trading. Chi decide di dedicarsi a tempo pieno al trading deve necessariamente aver accumulato un capitale ingente. "Quanto ingente" dipende dalle aspettative, dal costo della vita in cui si risiede, dalle necessità personali e così via. È però importante sottolineare questo punto: con piccoli capitali il rischio di azzerare del tutto il proprio conto è elevatissimo. Questo perché si tenderà ad assumersi dei rischi enormi dovuti alla leva finanziaria e al fatto che anche grandi risultati in termini percentuali risulteranno insoddisfacenti a livello di guadagno effettivo. 
Può sembrare ovvio, ma non è possibile guadagnare 300 € o 400 € al giorno investendo un capitale di 5.000 € senza rischiare costantemente di andare in rovina. Un attento esame di realtà vi permetterà di comprendere che l'idea di vivere come investitore con un capitale estremamente esiguo è del tutto priva di razionalità.
In sintesi, per diventare trader professionista è fondamentale aver acquisito una profonda conoscenza teorica e pratica in ognuno dei quattro punti appena elencati (analisi tecnica, fondamentale, psicologia del trading, money management). Inoltre, è fondamentale aver accumulato un capitale sufficientemente elevato.
Se non avete ancora raggiunto i requisiti appena esposti, al posto di illudervi e fantasticare potete iniziare ad acquisirli. Ad esempio studiando le basi dell'analisi tecnica o fondamentale, facendo esperienza pratica sui mercati con il trading virtuale e cominciando a investire un piccolo capitale (quando vi sentite pronti) per farlo crescere gradualmente nel tempo. Se dimostrerete una sufficiente costanza, negli anni potreste sviluppare i presupposti per diventare un trader a tempo pieno.

Grafico A Barre e Trading Online: Definizione operativa

Che cos'è il grafico a barre e come funziona? Vediamo insieme una definizione operativa di grafici a barre. Per grafico a barre s'intende una rappresentazione dei prezzi tipica nell'analisi tecnica - finanziaria. In genere ogni barra indica l'oscillazione del prezzo di un determinato strumento finanziario in un preciso arco di tempo (ad esempio nella giornata per quanto riguarda il grafico daily).
Il prezzo di apertura dello strumento finanziario rappresentato nel grafico è indicato attraverso un trattino (-) presente sul lato sinistro della barra, mentre il prezzo di chiusura viene indicato con un trattino (-) sul lato destro.

Perché viene impiegato e come si usa?
Il grafico a barre è uno strumento utilizzato dai trader per poter analizzare con un colpo d'occhio l'andamento del proprio trade. In particolare, il grafico a barre permette d'individuare con maggior semplicità eventuali pattern o schemi d'investimento e di trading, favorendo una pronta apertura o chiusura dell'operazione di trading.

Definizione Currency Market o Forex Market

Che cos'è il Currency Market o Forex Market? Vediamo insieme una definizione operativa. Per Mercato Currency o Mercato Forex s'intende il luogo di scambio delle valute. Si tratta di un mercato mondiale e centralizzato, all'interno del quale differenti tipologie di venditori ed acquirenti (trader, banche, fondi d'investimento, hedge fund, ect) operano sui cambi valutari, per conseguire un profitto oppure per coprire eventuali rischi di cambio.
Il mercato Foreign Exchange supporta gl'investimenti e gli scambi internazionali, rendendo possibili le conversioni di valute. Facciamo un esempio pratico: grazie al Forex, un 'azienda italiana può importare beni dagli Stati Uniti pagando in dollari americani, anche se il proprio bilancio è basato sulla valuta dell'Euro.
Vi sono poi fenomeni tipici della speculazione finanziaria, come ad esempio il carry trade, che consiste nel guadagnare approfittando dei differenti tassi d'interesse delle valute.
Il Currency Market è davvero unico, perché è il mercato più liquido del mondo. Presenta inoltre degli elevatissimi volumi ed è aperto 24 ore su 24, ad eccezione dei week-end.

Commodity Trading: Definizione Operativa

Definizione di Commodity Trading

Che cos'è il Commodity Trading? Vediamone insieme una definizione operativa. Per commodity trading s'intende quell'attività di investimento o speculazione che prende forma attraverso la compravendita di materie prime o prodotti primari rari. Possiamo inoltre definire come materie prime tutte quelle commodities che possono essere acquistate sui mercati finanziari in maniera standardizzata, poiché non risultano di immediata deperibilità e possono essere stoccate e trasportate.

Come funziona il commodity trading

Come si fa trading sulle commodity? I trader che operano in questo campo basano i propri investimenti sulle serie storiche degli anni precedenti, nonché sul sentiment dell'attuale produzione. Tra i prodotti scambiati vi sono infatti prodotti fisici (come cibo, metalli o prodotti petroliferi): questo significa che tra questi prodotti non rientrano titoli di debito o strumenti di tipo governativo.

A livello pratico, bisogna considerare che dal punto di vista operativo la finanziarizzazione del sistema prevede che si scambino contratti e non merci, visto che la consegna fisica della merce non avviene praticamente quasi mai (se non in casi sporadici).

Il trading in commodity prevede infatti due possibilità d'investimento. Quella diretta (che consiste nell'acquisto della materia prima) e quella indiretta (attraverso l'acquisto di strumenti derivati, come i futures). Quest'ultima caratterizza gli scambi dei mercati finanziari.