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Warrant: definizione e significato

Definizione di Warrant

Che cos'è un warrant e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per warrant s'intende generalmente uno strumento finanziario derivato attraverso il quale è possibile sottoscrivere l'acquisto o la vendita di un'azione oppure di un altro asset finanziario ad un certo prezzo ed entro una scadenza stabilità nel contratto.

Le caratteristiche basi dei Warrant

Si distinguono due diverse tipologie di warrant: 
  • i cosiddetti contratti rialzisti (definiti in lingua inglese come CALL) permettono di guadagnare al rialzo dei mercati 
  • I contratti ribassisti (detti anche PUT) permettono invece di ottenere una plusvalenza nel caso di discesa dei prezzi. 
Ogni contratto prevede l'acquisto o la vendita dell'azione (o dello strumento) a cui è legato ad un preciso prezzo di riferimento. Quest'ultimo elemento è chiamato in gergo tecnico "STRIKE PRICE" o prezzo di esercizio.

Come funzionano le emissioni di Warrant

Il mercato dei warrant è di tipo speculativo, perché il rischio potenziale è di perdere l'intero importo sostenuto per l'acquisto del contratto. Per questo motivo, si tratta di strumenti trattati da trader e investitori specializzati, che non ricercano il controllo dell'azienda e che mirano a costruire operazioni miranti ad un profitto nel breve termine.

Vendita allo scoperto o investimento short: definizione e significato

Definizione di investimento short o vendita allo scoperto

Che cos'è un investimento short e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per investimento corto (detto anche short selling o vendita allo scoperto) s'intende generalmente un'operazione finanziaria finalizzata ad ottenere una plusvalenza nello scenario in cui si verifichi una discesa dei prezzi dello strumento finanziario (ad esempio un titolo o un indice) su cui si è deciso di investire.

Come funzionano gli investimenti short

Nella pratica, il modo più semplice per aprire una posizione short consiste nel vendere titoli che non si possiedono, facendoseli prestare dal proprio broker, per ricomprarli (chiudendo la posizione) ad un prezzo più basso. Un secondo modo per guadagnare da una discesa dei mercati consiste nell'operare con i derivati, ad esempio comprando un'opzione put (che da diritto a vendere un certo quantitativo del sottostante entro una data prefissata).

Le vendite allo scoperto e la speculazione finanziaria

Vendere allo scoperto titoli che non si possiedono rientra tra le cosiddette operazioni speculative, perché il venditore si espone ad un forte rischio di perdita nel caso in cui dovesse verificarsi un rialzo del mercato. Rappresenta invece un caso diverso l'impiego di derivati (ad esempio opzioni put) per limitare il rischio di perdita in caso di forti e inaspettati ribassi delle quotazioni. In questo caso, si parla di operazioni conservative, finalizzate alla copertura del rischio.

Banche centrali e politiche monetarie: definizione e significato

Definizione di politiche monetarie

Cosa sono le politiche monetarie delle banche centrali ed in che modo influenzano i mercati finanziari? Scopriamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento. Le analisi delle politiche monetarie decise dagli istituti bancari centralizzati rientrano all'interno dei cosiddetti studi macroeconomici e sono indirizzate a valutare in che modo la politica monetaria (ad esempio un rialzo o un ribasso dei tassi) impatta sugli investimenti.

Banche centrali: ecco quali sono le principali decisioni da monitorare

Entrando nel merito della questione, le principali decisioni da monitorare in merito alla politica economica delle banche centrali riguardano il già citato rialzo o ribasso dei tassi di interesse, le operazioni effettuate sul mercato in merito all'acquisto o alla vendita di titoli di Stato, le modifiche alle riserve obbligatorie delle banche e gli altri interventi effettuati sui cambi.

Perché è importante monitorare le banche centrali

Decisioni su elementi come quelli appena citati possono impattare fortemente sul quadro macroeconomico e quindi sulla crescita o il declino dei mercati finanziari. Le banche centrali agiscono con la finalità di regolare il sistema, pertanto le azioni da loro intraprese hanno forti effetti sulla volatilità del mercato nel breve termine e sulla direzione del trend nel medio e lungo termine.

Investimento a capitale garantito: definizione e significato

Definizione di investimento a capitale garantito

Che cos'è un investimento a capitale garantito e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Con il termine s'intende generalmente uno strumento finanziario che riesce a garantire la restituzione della somma investita o di una parte di essa (a seconda delle condizioni contrattuali sottoscritte). È da notare che la garanzia riguarda solitamente il capitale e non necessariamente l'interesse corrisposto.

Come funziona un investimento a capitale garantito

Uno dei dettagli più importanti da valutare per questo genere di strumenti è il tipo di garanzia fornita dalla controparte. Per prima cosa bisognerà valutare se viene garantita la restituzione dell'intero capitale o di una sua parte. Anche nel primo caso, qualora l'investimento risulti di lungo periodo, bisognerà tenere in considerazione la perdita in potere di acquisto dettata dall'inflazione. Infine, è importante ricordate che il capitale garantito resta tale fintanto che l'emittente non subisca problemi di solvibilità, pertanto andrà analizzato con cura il rating della società che si impegna verso la restituzione del capitale.

Differenze tra capitale garantito e capitale protetto

Una differenza importante che spesso sfugge ai sottoscrittori di prodotti finanziari è quella tra investimenti a capitale garantito ed a capitale protetto. Nel secondo caso infatti non si garantisce che la somma restituita a scadenza sia esattamente quella versata in fase di sottoscrizione. 

Grande recessione del 2007 - 2008: definizione e significato

Definizione di grande recessione del 2007 - 2008

Che cos'è la grande recessione del 2007-2008 e come ha preso forma? Vediamo insieme di cosa si tratta nel nostro nuovo articolo di approfondimento. Con il termine grande recessione s'intende generalmente una crisi economica sviluppatasi originariamente negli Stati Uniti a partire dal 2007 a causa dello scoppio della bolla immobiliare.

Come è nata la crisi del 2007-2008

Il settore abitativo è stato alla base della grande recessione scoppiata nel primo decennio del secolo negli U.s.a. per via dei prestiti subprime. La crisi finanziaria si originò dalla deregolamentazione del settore ipotecario, che permise di acquistare immobili facendo ricorso alla leva finanziaria e dietro redditi incerti a copertura dei mutui. Quando un numero sempre maggiore di persone risultarono impossibilitate a pagare le rate dei mutui, la bolla scoppiò e andò a colpire le banche statunitensi. 

La crisi diviene sistemica e mondiale

La grave crisi dei mutui ipotecari andò a colpire il sistema bancario americano con gravi conseguenze. Il 15 settembre 2008 fallisce la Lehman Bothers Inc. La situazione precipita e la recessione va a colpire non solo il settore finanziario (con il crollo della borsa), ma anche l'economia reale. La portata sistemica dell'evento diffonderà la crisi economica in tutto il mondo, comportando crisi alimentari, commerciali e creditizie a catena.

Azioni di risparmio: definizione e significato

Definizione di azioni di risparmio

Che cosa sono le azioni di risparmio e come funzionano? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per azione di risparmio s'intende generalmente un titolo privo di diritto di voto ed emesso da società quotate in mercati regolamentati. Si tratta di strumenti caratterizzati da una maggiore partecipazione agli utili e dal rimborso del capitale nel caso di liquidazione societaria. 

Come funzionano le azioni di risparmio

Questa particolare tipologia d'investimento è stata pensata per i piccoli azionisti che hanno finalità di risparmio, spesso definiti con il termine cassettisti. Si tratta di investitori che hanno intenzione di detenere il titolo a lungo periodo e che puntano ad ottenere una rendita costante dal proprio investimento, visto il disinteresse ad intervenire in assemblea ordinaria o straordinaria rispetto alla gestione del business.

Le caratteristiche delle azioni di risparmio

Per la loro peculiare natura, le azioni di risparmio non possono essere distribuite in maniera superiore alla metà dell'intero capitale sociale. La loro introduzione è stata finalizzata ad un'azione di incentivo all'investimento azionario, vista la migliore tutela di rischio ed il maggiore dividendo rispetto all'azione ordinaria.

Il Mercato Efficiente: definizione e significato

Definizione di mercato efficiente
Definizione di mercato efficiente

Che cos'è il mercato efficiente e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per mercato efficiente s'intende generalmente una teoria della formazione dei prezzi degli strumenti finanziari (o dei prodotti e servizi compravenduti all'interno di un luogo di scambio) che basa la propria interpretazione sullo studio della velocità e della precisione con cui circolano le informazioni.

Il mercato efficiente rappresenta un concetto fondamentale nell'ambito dell'economia finanziaria, caratterizzato da prezzi dei titoli che riflettono tempestivamente e accuratamente tutte le informazioni disponibili. In pratica, ciò significa che nel mercato efficiente non è possibile ottenere profitti eccezionali sfruttando informazioni privilegiate o strategie di trading avanzate.

L'efficienza del mercato si basa sull'idea che tutte le informazioni rilevanti vengano prontamente incorporate nei prezzi dei titoli. In altre parole, gli investitori devono fare affidamento sulle informazioni pubblicamente disponibili per prendere decisioni di investimento, poiché non esistono informazioni privilegiate che consentono di ottenere profitti superiori alla norma.

Come funziona un mercato efficiente

Un aspetto cruciale del mercato efficiente è l'equilibrio tra domanda e offerta. I prezzi dei titoli sono determinati dall'interazione tra gli investitori che agiscono in base alle loro aspettative e alle informazioni disponibili. Questo equilibrio riflette il valore intrinseco del titolo nel contesto delle dinamiche di mercato.

Inoltre, nel mercato efficiente i prezzi dei titoli riflettono anche il livello di rischio associato ad essi. Titoli ad alto rischio tendono ad offrire rendimenti potenzialmente più elevati per compensare gli investitori per l'incertezza e i possibili risultati negativi. Al contrario, i titoli a basso rischio offrono rendimenti più modesti ma con una minore probabilità di subire perdite significative.

Per gli investitori, l'efficienza del mercato implica che diventa difficile ottenere un vantaggio significativo attraverso il timming del mercato o la selezione di titoli. Una strategia di investimento a lungo termine e diversificata diventa più vantaggiosa, in quanto i prezzi dei titoli riflettono già tutte le informazioni disponibili. Mantenere un portafoglio diversificato nel lungo periodo e adottare una prospettiva di "buy and hold" può aiutare gli investitori a trarre vantaggio dal mercato efficiente.

Le diverse forme di mercato efficiente

Da un punto di vista teorico, si distinguono diverse forme di efficienza di mercato. L'efficienza di mercato forte implica che i prezzi riflettono tutte le informazioni disponibili, inclusi i dati non pubblici. L'efficienza di mercato semidebole si riferisce alla riflessione delle informazioni disponibili pubblicamente, mentre l'efficienza di mercato debole indica che i prezzi riflettono solo le informazioni storiche dei prezzi stessi.

Il concetto di mercato efficiente implica che i prezzi dei titoli riflettono tutte le informazioni disponibili nel modo più tempestivo ed accurato possibile. Questo concetto ha importanti implicazioni per gli investitori, che possono adottare strategie di investimento a lungo termine e diversificate nel contesto di un mercato efficiente.

Il presupposto alla base dei mercati efficienti

Il presupposto alla base della teoria dei mercati efficienti è che tutti gli investitori possiedono le stesse informazioni, pertanto il prezzo degli strumenti finanziari quotati rispecchia le conoscenze disponibili in un dato momento. Le tecniche di gestione e valutazione dei portafogli basate su questo presupposto mirano a diversi tipi di efficienza, da quella allocativa a quella valutativa, fino a quella di tipo tecnico - operativa.

L'evoluzione delle ipotesi sui mercati efficienti

Nel tempo si è arrivati a constatare che il costrutto alla base della teoria dei mercati efficienti non trova necessariamente una diretta applicazione tra gli operatori reali. Per questo motivo, sono sorte ipotesi denotate da una maggiore flessibilità interpretativa, come quella dell'efficienza in forma debole, dell'efficienza in forma semiforte e forte. Nel tempo si sono evoluti approcci interpretativi differenti, come nel caso dell'economia comportamentale o della finanza computazionale di cui abbiamo parlato in altri post.