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Quanti soldi hanno gli italiani sul conto corrente? Cosa dicono le statistiche

Quanti soldi hanno gli italiani sul conto corrente
Gli italiani hanno sempre avuto una relazione complessa con il risparmio e gli investimenti, con una tendenza a privilegiare la sicurezza dei conti correnti bancari. Negli ultimi anni, questa tendenza si è ulteriormente rafforzata, come dimostrano le recenti statistiche sulla liquidità detenuta dalle famiglie italiane nelle banche. 

In base agli ultimi dati aggiornati della Banca d'Italia, le famiglie italiane hanno in media depositi bancari pari a circa 15.000 euro, un importo significativo che, nel suo complesso, supera i 1.100 miliardi di euro.

Quanti soldi hanno gli italiani sul conto corrente?

Questo ammontare testimonia la tendenza degli italiani a conservare un cospicuo gruzzolo nei loro conti correnti, nonostante le sfide economiche e la crescente inflazione. Infatti, alla fine del 2021, il saldo complessivo di depositi e conti correnti in Italia era di 2.076,8 miliardi di euro. Tuttavia, questo saldo si è ridotto a 2.065,5 miliardi di euro a dicembre 2022 e ha continuato a diminuire, raggiungendo poco meno di 2.000 miliardi. Questa diminuzione riflette probabilmente un mix di fattori, tra cui l'aumento del costo della vita e la necessità di attingere ai risparmi per far fronte alle spese quotidiane.

Un altro aspetto interessante emerge dall'analisi della distribuzione dei saldi sui conti correnti. In media, i conti correnti degli italiani registrano un saldo di 20.328 euro, con un incremento del 2,6% rispetto al secondo semestre del 2021. Questo dato rappresenta un traguardo significativo, in quanto è la prima volta dal 2011 che il saldo medio supera la soglia dei 20.000 euro. La distribuzione dei saldi mostra anche che il 22% dei conti ha un saldo inferiore a 3.000 euro, mentre quasi la metà, il 42,80%, ha più di 10.000 euro.

I dati sui soldi depositati sui conti di Banca d'Italia

Un'ulteriore disamina dei dati della Banca d'Italia rivela che la grande maggioranza dei risparmiatori italiani, circa il 77% nel 2020, detiene meno di 12.500 euro nei propri conti correnti. Questo dato sottolinea la persistente preferenza per la liquidità e per forme di risparmio a basso rischio, nonostante il contesto di tassi di interesse che rende meno attraenti i conti di deposito tradizionali.

Le statistiche recenti evidenziano come gli italiani continuino a privilegiare la sicurezza dei conti correnti per la gestione dei propri risparmi, nonostante le sfide economiche e i cambiamenti nel panorama finanziario globale. Questa tendenza sottolinea un approccio prudente e tradizionalista alla gestione delle finanze personali, che sembra persistere anche in un contesto di incertezza economica e di variazioni dei mercati finanziari.

Come impostare il risparmio in base all'età

In Italia l'approccio al risparmio e alla gestione dei soldi varia significativamente con l'età, riflettendo le diverse fasi della vita e le relative priorità finanziarie. I giovani adulti, intorno ai 20 anni, spesso all'inizio del loro percorso lavorativo o ancora impegnati negli studi universitari, non sono attesi di aver accumulato una somma significativa. Tuttavia, è essenziale che inizino a familiarizzare con il concetto di risparmio e investimento, puntando idealmente a risparmiare tra i 1.000 e i 7.000 euro.

Man mano che si avvicinano ai 30 anni, si presume che abbiano già qualche anno di esperienza lavorativa. A questa età, è ragionevole aspettarsi che abbiano messo da parte una somma equivalente a metà o all'intero del loro stipendio annuale. Ad esempio, con un reddito annuo di 20.000 euro, dovrebbero avere tra i 10.000 e i 20.000 euro di risparmi. Questo periodo è cruciale per impostare le basi solide per il futuro finanziario.

Proseguendo verso i 40 anni, con uno stipendio medio che si aggira intorno ai 30.000 euro all'anno, la regola generale suggerisce di avere risparmi pari a tre volte lo stipendio annuale, ovvero tra i 50.000 e i 100.000 euro. Questa fase rappresenta un periodo di consolidamento finanziario, dove la gestione attenta dei risparmi diventa ancora più critica.

A 50 anni, l'obiettivo di risparmio sale a quattro o cinque volte lo stipendio annuale. Questa cifra diventa ancora più importante quando si pensa alla pensione e alla necessità di garantirsi una vecchiaia serena.

Infine, arrivando ai 60 anni, un periodo in cui si raggiunge il picco di maturità lavorativa e di esperienza personale, è fondamentale avere risparmi che oscillano tra i 160.000 e i 200.000 euro. Questo ammontare è cruciale per assicurare una pensione confortevole, con una maggiore enfasi sulla protezione del patrimonio piuttosto che sulla ricerca di opportunità di investimento ad alto rischio.

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