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Aumento di capitale: definizione e significato

Definizione di aumento di capitale

Che cos'è un aumento di capitale e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per aumento di capitale s'intende generalmente un'operazione non usuale grazie alla quale si va ad intervenire sul patrimonio netto di una società, con l'obiettivo di modificarne il capitale e di determinare quindi un cambiamento rispetto all'atto costitutivo originario.

Come funziona un aumento di capitale

Nella pratica l'aumento di capitale può essere realizzato intervenendo sul patrimonio netto o anche attraverso l'impiego di riserve precedentemente accantonate in bilancio. Spesso consegue un aumento di azioni attraverso nuove emissioni, oppure un incremento del valore delle azioni che risultano già quotate sul mercato.

L'aumento di capitale ed il diritto di opzione

Abbiamo citato in precedenza la straordinarietà di un evento come l'aumento di capitale. Strettamente collegato a questo tema vi è quello del diritto di opzione, ovvero la possibilità che risulta disponibile in simili evenienze ai vecchi azionisti rispetto ai nuovi titoli emessi. È il caso specifico degli aumenti di capitale a pagamento, laddove il possessore di vecchie azioni può decidere se esercitare l'acquisto oppure se rivendere sul mercato il proprio diritto di opzione.

Asset Allocation e gestione del portafoglio: definizione e significato

Definizione di Asset Allocation

Che cos'è l'asset allocation e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per asset allocation s'intende una strategia operativa finalizzata a ridurre il rischio di un portafoglio d'investimento attraverso la suddivisione degli strumenti finanziari acquistati su più asset.

Come funziona l'asset allocation

Per pianificare una corretta asset allocation il portafoglio deve essere organizzato in base a tre specifici livelli. Il primo è di tipo strategico, perché deve riflettere la gestione secondo un profilo di medio e lungo termine. Il secondo livello è di tipo tattico, perché specializzato nel cogliere le opportunità d'investimento di breve termine. Il terzo è di tipo dinamico, ovvero finalizzato ad accogliere in senso costruttivo i repentini cambi di scenario che si presentano nel mercato.

Perché è importante l'asset allocation

Questo strumento di gestione del portafoglio è importante perché aiuta l'investitore ad individuare obiettivi razionali e ben formati (qualificandoli in rapporto al rischio e rendimento potenziale), ad amministrare le operazioni diversificando le classi di strumenti finanziari utilizzati ed a verificare periodicamente la composizione del portafoglio per ribilanciare il peso alle singole esposizioni.

Dati Macroeconomici: cosa sono e come funzionano

Definizione di dati macroeconomici

Cosa sono i dati macroeconomici e perché sono importanti negli investimenti? Vediamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per dati macroeconomici s'intende generalmente un insieme di statistiche e database elaborati da istituti internazionali o nazionali per determinare l'andamento dell'economia di un Paese o di un insieme di nazioni.

Come funzionano i dati macroeconomici

Questo genere di dati viene raccolto ed elaborato per consentire alle imprese e istituzioni di orientare le proprie politiche e decisioni economiche (e operative) riguardo al futuro nel breve, medio e lungo termine. Ma tali database sono importanti anche da un punto di vista analitico, perché disporre dei dati storici relativi ad uno specifico settore oppure ad un'intera economia nazionale può aiutare ad interpretare quanto sta avvenendo nel presente.

L'utilizzo dei dati macroeconomici negli investimenti

I trader e gli investitori utilizzano i dati economici per orientare la propria attività sui mercati finanziari. Entrando nello specifico, gli operatori e speculatori di breve termine utilizzano il calendario dei dati macroeconomici per investire sull'aumento della volatilità e sulla conseguente esplosione di direzionalità (al rialzo o al ribasso). Nel medio e lungo termine, gli investitori impiegano invece i dati macroeconomici per fare analisi fondamentale e interpretare l'andamento del mercato.

Alcuni esempi di dati macroeconomici

Concludiamo proponendo alcuni esempi di dati macroeconomici:
  • PIL;
  • inflazione;
  • disoccupazione;
  • indici dei prezzi,
  • tassi d'interesse;
  • prezzi al consumo;
  • scorte.
Molti siti istituzionali raccolgono i dati in un calendario di scadenze, in base al tipo di comunicazione o al comparto nel quale desidera specializzarsi l'investitore.

Il crollo della borsa del 1987: cos'è successo e perché è capitato

Il crollo della Borsa del 1987

Uno dei più famosi crolli avvenuti nella storia della borsa è capitato a Wall Street il lunedì del 19 ottobre 1987. In tale occasione, Wall Street ha visto scendere in un solo giorno l'indice Dow Jones del 22,6%, portando ad una perdita complessiva di oltre 500 miliardi di dollari nella patrimonializzazione azionaria.

Il confronto con il crollo del 1929

Quanto avvenuto nell'ottobre del 1987 è il crollo più grande mai verificatosi in borsa in un solo giorno, mentre la grande crisi del 1929 ha visto susseguirsi numerosi crolli ma di entità più esigua. Anche la successiva ripresa è stata caratterizzata da differenze sostanziali, visto che nel primo caso la repentina discesa è stata riassorbita in pochi mesi mentre nel '29 il recupero del calo impiegò quasi due anni.

Il famoso lunedì nero

Il crollo del 1987 avvenne di lunedì e da allora è stato coniata l'accezione "lunedì nero", molto nota in ambiente borsistico. Le motivazioni della repentina discesa non sono ancora state chiarite con precisione, ma sembra che parte del fenomeno possa essere spiegato con alcuni trading system finalizzati a mettere in atto delle strategie di arbitraggio. In ogni caso. è accertato che se anche questi sistemi automatici non hanno causato direttamente il crollo, lo hanno peggiorato facendo aumentare la pressione delle vendite.

Crediti deteriorati o Non Performing Loans: definizione e significato

Definizione di non performing loans

Che cosa sono i non performing loans (NPL) e come funzionano? La questione appare spesso al centro della recente cronaca economica, ma sono in molti a non avere chiaro di cosa si sta parlando. Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per Npl (traducibile in italiano con "crediti deteriorati") s'intende un'espressione volta ad indicare dei crediti per i quali risulta impossibile o comunque molto difficile la riscossione. 


Come funzionano i Non perorming loans

La gestione dei crediti non performanti può essere difficile su due diversi fronti. Il primo è quello dell'incertezza di riscossione rispetto alla scadenza del credito. Il secondo riguarda invece l'ammontare dell'esposizione. In linguaggio bancario questo genere di crediti viene anche definito come "sofferenze" o "incagli".

Perché è importante capire come funzionano i crediti deteriorati

Abbiamo visto che l'attuale cronaca economica cita spesso questo genere di crediti. Il problema deriva dal fatto che la loro dimensione all'interno dei bilanci bancari d'Europa ha raggiunto un peso importante, soprattutto dopo la crisi economica del 2008. Gli istituti di credito stanno quindi cercando di gestire la situazione tentando di liberarsi di questi incagli, ma la vendita a terzi risulta difficile perché in genere i potenziali acquirenti e le società specializzate arrivano ad offrire fino ad un quinto del loro valore originario.

Rendita assicurativa vitalizia: definizione e significato

Definizione di rendita vitalizia assicurativa

Che cos'è una rendita assicurativa e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per rendita assicurativa s'intende generalmente una somma periodica di denaro pagata da una compagnia assicurativa in favore del contraente di una polizza, dietro la cessione definitiva di un capitale o il trasferimento di un bene.

Come funziona la rendita vitalizia

La rendita vitalizia viene garantita dall'assicurazione per tutta la vita dell'assicurato, che ottiene il diritto a percepire una somma di denaro annua corrisposta secondo le modalità preferite (ad esempio mensile, trimestrale, semestrale). L'ammontare del vitalizio viene rivalutato di anno in anno e dipende dai coefficienti di conversione del capitale in rendita, che dividono la somma di denaro ceduta alla compagnia assicurativa per il numero di anni che corrisponde all'aspettativa di vita.

Quando e perché richiedere una rendita vitalizia

Uno dei motivi principali per richiedere la rendita vitalizia è di assicurarsi contro il rischio di sopravvivere al proprio capitale. Infatti, l'eventuale sottoscrittore mantiene il diritto a percepire la rendita per tutto l'arco della vita (anche nel caso in cui l'ammontare complessivo delle rate dovesse risultare superiore al capitale ceduto alla compagnia assicurativa).

Economia circolare: definizione e significato

Definizione di economia circolare

Che cos'è l'economia circolare e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per economia circolare s'intende generalmente un ecosistema di scambi nel quale i flussi di beni e servizi tendono a integrarsi continuamente con l'ambiente, per essere valorizzati e reintegrati nel sistema.

Come nasce l'idea dell'economia circolare

L'ipotesi di avviare un'economia circolare parte dalla Fondazione Ellen Mac Arthur e parte da un rapporto presentato alla Commissione Europea nell'ormai lontano 1976, nel quale due economisti ipotizzavano di alimentare in senso sinergico posti di lavoro, risparmio di risorse e riduzione dei rifiuti in quelli che definivano come "i lavori del domani". Nella pratica, l'idea di avviare un'economia circolare vede coinvolgere diverse scuole di pensiero, con applicazioni che sono state già sperimentate in diversi complessi e settori industriali fin dagli anni '70.

Alcuni esempi applicativi di economia circolare

Per comprendere come funziona un sistema economico circolare basta prendere nota di alcuni esempi applicativi dei principi sottintesi alla materia. Tra questi, l'idea che i rifiuti "non esistono" perché trasformabili in componenti tecnici o biologici utilizzabili o riadattabili per altre funzioni. Altri principi sono la forza della diversità (nel senso di modularità e flessibilità), oppure la fine dello spreco (producendo solo ciò che può davvero essere consumato).