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Quantitative Easing (QE) o Alleggerimento Quantitativo: Definizione e funzionamento

Definizione di Quantitative Easing

Che cos'è il Quantitative Easing (detto anche QE) e come funziona? Scopriamo insieme il significato del termine attraverso una definizione operativa. Per Quantitative Easing s'intende generalmente l'opera di alleggerimento quantitativo attuata da una Banca Centrale attraverso la stampa e l'iniezione della moneta nell'economia. Il neologismo deriva da due termini anglosassoni, ovvero "quantitative" (che significa quantitativo) e "easing" (che significa allentamento).

Come funziona il Quantitative Easing

L'alleggerimento quantitativo può prendere piede attraverso differenti strategie. Un esempio consiste nell'acquisto di strumenti finanziari da parte della Banca Centrale di una nazione, come potrebbe essere per il caso delle obbligazioni statali. Ma il QE può prevedere l'acquisto anche di obbligazioni corporate o di titoli azionari. In genere strategie simili vengono messe in atto quando non è più possibile intervenire sui tassi di interesse, perché quelli ufficialo rasentano lo zero. In tale scenario, con il quantitative easing è possibile stimolare l'economia e provocare un ritorno alla crescita dell'inflazione.

L'evoluzione storica del QE nel recente passato

L'ultimo decennio ha visto le banche centrali di numerosi Paesi ricorrere al quantitative easing. Nell'area euro la BCE ha attuato tale strategia nel 2015, ma ben prima altri Paesi erano già ricorsi a questo strumento per combattere la deflazione. In particolare, in Giappone si attua QE dal 2006 mentre  negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna il quantitative easing va avanti rispettivamente dal 2006 e dal 2008.